La Mediazione Familiare
14 ottobre, 2007 by Agata Romeo - Psicologo
Categoria: Mediazione
La mediazione familiare è un intervento psicologico che ha la funzione specifica di attenuare, o se possibile, risolvere i conflitti familiari, favorendo la riorganizzazione delle relazioni in seguito alla separazione o al divorzio. Questo tipo di mediazione è dunque, finalizzata a restituire agli ex coniugi lo svolgimento delle funzioni genitoriali, attraverso il recupero della possibilità di collaborare condividendo uno stesso obiettivo quale la crescita dei propri figli.
Anche nel caso delle famiglie ricostituite, quest’intervento mira a restituire ai genitori biologici la rispettiva capacità decisionale, contestualizzandone ruoli e funzioni all’interno del nuovo assetto relazionale. La necessità è quella di aiutare gli ex-partner, ormai coinvolti in altre esperienze di coppia, a mettere in atto un progetto di riorganizzazione delle relazioni genitoriali e di relazione reciproca dopo la separazione o il divorzio. Di fondamentale importanza è la facilitazione mirata alla gestione del rispettivo ruolo genitoriale, confrontandosi con i conflitti in modo meno distruttivo ed identificando strategie di cooperazione che possano svolgere un ruolo di prevenzione rispetto alla possibilità di sperimentare nuovi o ritualizzati conflitti di coppia.
Garantire i diritti dei minori in quanto figli significa, infatti, assicurare che ciascuno dei genitori possa assolvere aigli impegni legati alla funzione affettivo-educativa. Assume particolare importanza definire regole condivise che consentiranno di organizzare le relazioni familiari. La mediazione può, nei casi in cui la conflittualità coniugale non sia contenuta ed il figlio triangolato in essa, tutelare il minore da eventuali “abusi psicologici”. Contrariamente a quanto può essere il pensiero comune circa la mediazione, questa non mira alla conciliazione dei coniugi. Si tratta di un intervento extragiudiziale che conduce alla separazione. Non si tratta di una terapia ma un percorso svolto in circa 10 – 12 incontri in cui un terzo neutrale, con formazione specifica, a seguito di una richiesta volontaria degli ex coniugi, avvia la negoziazione fra le parti al fine di riorganizzare le relazioni e consentire di poter esercitare il proprio ruolo di genitore. Il mediatore agisce nella garanzia del segreto professionale e in autonomia dall’ambito giudiziario.
Una volta raggiunti gli accordi, nel rispetto delle condizioni delle parti, secondo quanto previsto dalle normative vigenti, il mediatore stila un documento, chiamato protocollo d’intesa, ne consegna copia agli ex coniugi. Si potrà, eventualmente, procedere all’omologa del documento redatto in tribunale.
Bibliografia:
Haynes J.M., Buzzi I., (1996), Introduzione alla mediazione familiare, Giuffrè, Milano.